Un nuovo colpo al bracconaggio ittico nelle acque interne del mantovano. I Carabinieri Forestali di Mantova, durante un’operazione di controllo notturna, hanno scoperto e sequestrato una rete di circa 300 metri posizionata illegalmente in un canale del territorio provinciale. L’intervento ha permesso di liberare e salvare oltre 30 carpe ancora vive, destinate al mercato nero del pesce.
L’episodio, riportato da Voce di Mantova e Mantova Uno, conferma come il fenomeno del bracconaggio nelle acque dolci resti ancora diffuso, nonostante gli sforzi delle forze dell’ordine e delle associazioni di pesca. Alla vista dei militari, i pescatori di frodo si sono dati alla fuga, abbandonando l’attrezzatura e la rete, che è stata immediatamente recuperata e posta sotto sequestro.
Un problema ancora attuale nei fiumi del Nord Italia
Il bracconaggio ittico non riguarda solo il Mantovano ma interessa ampie aree del Po, del Mincio e dei canali lombardo-veneti, dove gruppi organizzati calano reti di grandi dimensioni per catturare carpe, siluri e altri pesci di grossa taglia. Questi esemplari vengono spesso venduti illegalmente nei mercati dell’Est Europa o a ristoranti senza tracciabilità.
Oltre al danno economico per i pescatori regolari e le società sportive, le reti illegali rappresentano un rischio per la biodiversità, perché intrappolano anche specie non bersaglio e spesso causano la morte di animali selvatici acquatici.
L’impegno delle autorità e delle associazioni
Grazie alle segnalazioni di pescatori locali e cittadini, le forze dell’ordine riescono sempre più spesso a intervenire in tempo per evitare stragi di pesce. La collaborazione con le Guardie Ittiche FIPSAS e con le Polizie Provinciali continua a essere fondamentale per contrastare un fenomeno che mina la legalità e la sostenibilità del patrimonio ittico.
“Queste operazioni dimostrano quanto sia importante la collaborazione tra enti, pescatori e cittadini. Difendere i nostri fiumi significa proteggere l’ambiente e il valore sportivo della pesca,” ha commentato un rappresentante del settore.
Un invito alla segnalazione
Le autorità ricordano che chiunque noti movimenti sospetti lungo gli argini o nei pressi delle acque interne può segnalare immediatamente la presenza di reti o attività di pesca illegale al 1515 (Corpo Forestale) o ai numeri delle Guardie Ittiche locali. Ogni segnalazione può contribuire a salvare decine di pesci e a preservare gli ecosistemi.