Nella notte tra domenica 25 e lunedì 26 maggio 2025, i Carabinieri Forestali di Caprarola, in collaborazione con i guardiaparco della Riserva Naturale Regionale del Lago di Vico, hanno effettuato un sequestro record di pesca di frodo. Due pescatori, padre e figlio, sono stati sorpresi con quasi 200 chilogrammi di lavarello (conosciuto anche come coregone), pescati illegalmente nelle acque protette del lago. Si tratta del quantitativo più ingente sequestrato negli ultimi dieci anni in questa area.
L’Operazione
L’intervento è avvenuto durante un servizio di pattugliamento notturno mirato al contrasto del bracconaggio ittico. I militari hanno colto in flagrante i due uomini mentre erano intenti a caricare il pescato su un’imbarcazione. Oltre al pesce, sono stati sequestrati anche la barca e le reti utilizzate per la pesca illegale.
Implicazioni Legali
I due pescatori sono stati denunciati all’autorità giudiziaria e rischiano sanzioni severe:
Arresto da due mesi a due anni
Ammenda da 2.000 a 12.000 euro
Inoltre, è previsto un risarcimento all’ente territoriale competente pari a 40 euro per ogni esemplare pescato illegalmente, somma destinata al ripopolamento delle acque.
Impatto Ambientale e Sanitario
Il Lago di Vico è parte della rete Natura 2000, riconosciuto come Sito di Interesse Comunitario e Zona di Protezione Speciale. La pesca illegale minaccia la biodiversità dell’ecosistema lacustre e rappresenta un rischio per la salute pubblica, poiché il pescato potrebbe finire nei circuiti di ristorazione senza adeguati controlli sanitari.
Precedenti e Monitoraggio
Questo episodio segue un altro sequestro significativo avvenuto nell’ottobre 2024, quando furono sequestrati 60 chilogrammi di coregone pescati illegalmente. Le autorità continuano a monitorare l’area per prevenire ulteriori attività di bracconaggio ittico.