Domenica 26 ottobre, nella splendida cornice della struttura Horcynus Orca di Messina, si è svolto un evento che ha superato ogni aspettativa: “A pesca per il sociale”. Un appuntamento nato in sordina, con qualche scetticismo, ma che si è trasformato in una giornata indimenticabile, capace di unire passione, inclusione e solidarietà.
Dallo scetticismo alla sorpresa
All’inizio in pochi avrebbero scommesso sul successo dell’iniziativa. Il pregiudizio verso il mondo dei pescatori – troppo spesso visti solo come “quelli che prendono pesci e basta” – ha alimentato dubbi e diffidenze. Eppure, la realtà ha dimostrato il contrario: i pescatori sono parte viva del tessuto sociale, persone comuni appartenenti a diverse classi, con storie, sensibilità e valori condivisi.
L’idea dei “Pescatori Siciliani”
Tutto nasce dall’iniziativa di un gruppo di appassionati del sud della Sicilia che decide di unirsi sotto il nome di “Pescatori Siciliani”.
Il loro obiettivo è semplice ma profondo: incontrarsi per condividere la passione per la pesca sportiva e allo stesso tempo aiutare chi ha più bisogno.
La prima tappa si svolge a Licata, dove si gettano le basi di un progetto che va oltre l’amo e la lenza. Da lì in poi, nasce un legame tra pescatori provenienti da tutta la regione, pronti a organizzare tappe itineranti in diverse città siciliane.
Ma non si tratta di gare o competizioni: lo spirito è quello di stare insieme, conoscersi e donare. Per ogni evento, infatti, viene scelta una causa solidale locale a cui destinare i fondi raccolti.
Da Siracusa a Messina: la pesca che unisce
La seconda tappa si svolge a Siracusa, con un obiettivo toccante: raccogliere fondi per Alex, un bimbo di appena tre anni affetto da leucemia. L’iniziativa commuove tutti, arrivando a raccogliere donazioni anche dal resto d’Italia.
È il segnale che qualcosa di autentico e profondo si sta muovendo.
Sull’onda di quell’emozione, i Pescatori Siciliani decidono di proseguire.
Così si arriva all’evento di Messina del 26 ottobre, dedicato alla L.E.L.A.T. (Lega Lotta Aids e Tossicodipendenze).
Un successo oltre ogni aspettativa
Nessuno immaginava che l’iniziativa potesse crescere così tanto.
L’evento riceve il patrocinio del Comune di Messina, il supporto di aziende, associazioni culturali nazionali e numerosi negozianti locali, tutti pronti a contribuire.
Ma la vera forza di “A pesca per il sociale” non è solo la raccolta fondi.
Il vero obiettivo era accendere i riflettori su una parte della società spesso dimenticata, quella che vive fragilità e dipendenze. L’intento è chiaro: non nascondere i problemi, ma affrontarli insieme, con empatia e partecipazione.
La pesca come strumento di inclusione
Durante la giornata, i ragazzi del centro L.E.L.A.T. hanno potuto vivere l’esperienza della pesca insieme ai pescatori, imparando tecniche, gesti e soprattutto valori.
Un’occasione per far capire che la pesca non è solo cattura, ma rispetto, pazienza, sacrificio e solidarietà.
Molte famiglie si sono unite all’iniziativa, trasformando la giornata in una festa della condivisione, dove il mare è diventato simbolo di rinascita e unione.
Cuore, empatia e solidarietà
“A pesca per il sociale” dimostra che i pescatori hanno un’anima grande.
Essere solidali non dipende da ciò che si fa nella vita, ma da quanto si è disposti ad donare parte di sé agli altri.
Perché, come ricordano gli organizzatori:
“Solo donando si riceve, e ricevendo si impara il bisogno di donare ancora.”
Un messaggio potente, che lascia il segno e che speriamo possa ispirare tante altre iniziative simili in tutta Italia.