Battipaglia – Una scena drammatica si è presentata agli occhi dei cittadini e degli ambientalisti in questi giorni: il fiume Tusciano, che attraversa Battipaglia, si è ridotto a un rigagnolo quasi completamente in secca. Centinaia di pesci sono morti, lasciati a seccare nel letto fangoso del fiume. Una strage silenziosa che solleva l’allarme su una situazione ambientale sempre più critica.
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Un fiume svuotato e abbandonato
Nel tratto cittadino, il Tusciano appare ridotto al minimo storico. L’acqua è praticamente sparita, e ciò che rimane sono carcasse di pesci disseminate lungo il letto fluviale prosciugato. I residenti parlano di un odore acre e pungente, oltre a un impatto visivo che non può lasciare indifferenti.
Secondo i primi rilievi, non si tratterebbe questa volta di uno sversamento inquinante, ma piuttosto dell’assenza pressoché totale di flusso d’acqua, verosimilmente deviata o dispersa a monte, in una zona dove il fiume è soggetto a prelievi per usi agricoli e industriali.
Allarme degli ambientalisti
Diverse associazioni ambientaliste locali hanno lanciato l’allarme parlando di disastro ambientale evitabile. “Non è accettabile che un fiume venga completamente prosciugato durante un periodo così delicato per la fauna ittica,” commentano. I pesci, rimasti intrappolati in pozze d’acqua sempre più ristrette e infine scomparse, sono morti in massa per mancanza di ossigeno e alte temperature.
Richiesta di indagini e misure urgenti
Sul posto sono intervenute le autorità locali, compresi gli agenti della polizia municipale e tecnici ambientali, per documentare l’accaduto. Il Comune ha annunciato l’intenzione di accertare eventuali responsabilità, in particolare per verificare se ci siano stati prelievi non autorizzati o cattiva gestione delle acque del Tusciano.
La sindaca Cecilia Francese ha chiesto l’intervento di Regione e ARPAC affinché si avvii un’indagine sulle cause della secca e sulla morte dei pesci. L’episodio pone nuovamente l’attenzione sulla fragilità del bacino idrografico e sulla necessità di un piano di gestione sostenibile.
Un equilibrio naturale compromesso
Il Tusciano è da tempo oggetto di segnalazioni per inquinamento, scarichi illeciti e abbandono. Ora, però, si aggiunge una nuova emergenza: la scomparsa dell’acqua stessa.
La tragedia silenziosa del fiume Tusciano dovrebbe far riflettere. Non è solo la fauna ittica a soffrire, ma un intero ecosistema e, con esso, la qualità della vita di una comunità. È il momento di agire, prima che anche i fiumi “minori” scompaiano del tutto dal nostro paesaggio.