Pesca al Cefalo

ALLA SCOPERTA DELLA PESCA AL CEFALO

Il cefalo, forse tra le specie più presenti del sottocosta. Ne esistono ben 75 di specie differenti. In generale il cefalo è una tipologia di pesce che tende a muoversi in branco, in particolare negli stadi giovanili. Tende a muoversi nel sottocosta, variando tra fondali rocciosi, sabbiosi e fangosi. Si tratta di una specie anadroma, ovvero è in grado di sopravvivere sia in acqua salata, sia in acqua dolce arrivando a risalire i fiumi per decine ed a volte centinaia di chilometri.

In Italia esistono molte specie e tantissimi nomi dialettali. Qui elencheremo le 6 specie piu famose e di interesse anche culinario :

CEFALO O MUGGINE : Taglia massima 5 kg. Testa larga e massiccia, con palpebra trasparente che copre l occhio. Famoso per la bottarga.

MAZZONE : in molte regione chiamano così il cefalo comune o muggine, ma in realtà è una specie più grossa che può raggiungere una misura e peso notevole anche oltre i 9 kg. Testa grande e labbra pronunciate. Presente in abbondanza nella laguna di Orbetello sia allevato, che allo stato libero squisito e famoso per la bottarga di Orbetello. I Mazzoni sono anche presenti nei porti, ma sconsiglio vivamente di mangiare qualsiasi tipo di cefalo presente in porti e foci inquinate.

CEFALO BOSEGA O CERINA : carni ottime, specialmente quando pescato in primavera, periodo di inizio della migrazione nelle acque interne. Un altro ottimo periodo è quello di dicembre/febbraio prima della deposizione. Ha un labbro superiore robusto e carnoso privo di intaccata centrale, pinne pettorali di un color grigio chiaro

CEFALO DORATO o LUSTRINO o GARGIA D’ORO : tra i migliori per le sue carni. Corpo allungato, testa più piccola degli altri e labbro sottile. Con una vistosa macchia gialla sull’opercolo e una più piccola vicino all’occhio. Frequenta molto i fondali sabbiosi.

CEFALO CALAMITA : simile al lustrino, la macchia dorata c’è e non c’è. Pinne pettorali coperte, ma ha una macchia nera inconfondibile sull’ascella delle pinne pettorali.

CEFALO VERZEGATO : simile al dorato, snello, muso appuntito, macchia dorata molte volte frazionata in 2 o più parti.

COME INSIDIARLI

Dopo questa introduzione passiamo a come insidiare il cefalo. Le tecniche sono molteplici, dalla canna fissa, alla bolognese, l’inglese, il paf, il ledgering, lo spinning e tante altre varianti ancora. Personalmente se vado a pescare i cefali, sopratutto i lustrini preferisco pescarli con una canna da beach ledgering molto leggera, al massimo 80 grammi di casting. Sul mulinello dei fili abbastanza fini, ovvero uno 0.33 mm con piombo da 30 grammi, classica girella e finale da massimo 0.22 mm. Ovviamente il finale è a più ami, normalmente cinque. Oppure in alternativa la classica pesca con il galleggiante ed il bigattino o pane o classica mazzetta di pastura.

Un altra tecnica infallibile è andare a cercare il cefalo bosega sopratutto quando i branchi entrano o si accostano ai porti. Una pesca da effettuare con una semplice canna da spinning corta e leggera per divertirsi di più. Amo di misura n.8-10 e pallina di pane. Sia pescando spiombati, sia con un piccolo piombo da massimo cinque grammi.

Il piccolo Massimo invece si diverte con la canna fissa da 3 e 5 metri, sempre utilizzando il pane, oppure esche vive come bigattini e koreano. Le catture a a spinning non sono così rare, sopratutto all’interno dei corsi d’acqua dolce dove attaccano i vari cucchiaini, sia rotanti che ondulanti. La mangiata sulla palla di pastura a 5 ami di fila raramente è secca e decisa. La maggior parte delle volte si vedono piccole o decise tocche, con la mangiata vera e propria che sposta quasi la canna. Bisogna pertanto essere reattivi e ferrare al momento giusto. Importane anche per evitare di perdere la mangiata.

Il cefalo è un grande combattente che non ha nulla da invidiare alle altre specie. Combatte sia sul fondo, che a gala, con repentine fughe a destra e sinistra. Talvolta, sopratutto se preso a spinning, tende a saltare fuori dall’acqua. Non si da mai per vinto, nemmeno quando entra nel guadino. A proposito, anche quest’ultimo azione non è affatto semplice da effettuare proprio per la combattività del cefalo a galla.

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