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?? Inu Rig: Dal Giappone un innesco tutto nuovo

Innesco Inu Rig

Si sa, i giapponesi sono sempre avanti. Nell’ultimo anno, nella terra del sol levante, hanno iniziato a insidiare i bass con un innesco innovativo: l’ Inu Rig.

Un innesco adatto a vermi da finesse un po’ laborioso ma che, una volta finito, fa produrre un movimento naturale all’esca e davvero adescante.

Tabella dei Contenuti

Cosa serve per creare l’ Inu Rig

  • Vermi da Finesse
  • Amo da Wacky 
  • Bastoncini cavi in plastica
  • Colla
  • Anello OR in gomma o piccoli Split Rig
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Quali worm scegliere?

I worm da finesse sono ideali, con dimensioni che vanno da 4 a 7 pollici.  
 
Ci sono in commercio numerosissime varietà di vermi, ma sicuramente meglio scegliere quelli fatti con materiale in gomma morbida, sia per facilitare la creazione dell’innesco sia per il movimento finale che avrà l’esca.
 
Nel nostro caso, per avere più visibilità delle foto abbiamo usato uno stick worm piuttosto voluminoso. 

Creare l’Inu rig

  1. Infilzare il verme con il tubetto in plastica ( si possono usare anche i bastoncini di plastica delle penne bic esaurite ), facendogli fare una sorta di S.
  2. Mettere un goccio di colla sul bastoncino, nelle zone vicino a dov’è presente il verme e farlo scorrere al di sopra
  3. Attendere qualche istante che la gomma faccia presa e tagliare le parti in plastica in eccedenza
  4. Inserire l’amo da Wacky nella lenza, lasciandolo libero di muoversi
  5. Inserire la lenza all’interno dei tubetti facendogli fare un dentro fuori creando una S
  6. Legare l’OR in gomma o lo split rig alla fine delle lenza 
  7. Innescare l’amo all’estremità superiore del verme, lasciando un po’ di gioco alla lenza madre. 
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Come pescare con l’Inu Rig?

Con questo nuovo innesco possiamo dire: Viva la sperimentazione! 

Possiamo sicuramente utilizzarlo con un approccio verticale, facendo scendere l’esca lentamente verso il fondo o vicino agli ostacoli per poi invitarla a salire con piccoli rapidi scatti della canna. 

Si può utilizzare a contatto con il fondo, trascinandolo o strattonandolo in modo da farlo sembrare un verme vero che tenta di sotterrarsi. In questo caso, bisogna però stare attenti a che tipo di fondale si ha perchè l’amo, rimanendo scoperto, rischia di incagliarsi. 

L’ultimo approccio potrebbe essere quello del recupero a mezz’acqua, con scatti lenti e ritmici in modo da farlo sembrare un piccolo serpente che scappa verso la riva. 

Considerazioni finali

Essendo un innesco nuovo, va provato e riprovato in modo che si trovi il giusto bilanciamento sia dell’innesco sia del movimento. 

Sicuramente però, possiamo dire che con questo innesco il movimento dell’esca è molto particolare e naturale, quindi potrebbe benissimo essere un classico sistema salva cappotto. 😆

Diteci la vostra!!

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