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Come pescare la Tinca in Adda

Come Pescare la Tinca in Adda

Come avrete letto nel precedente articolo, lo spot di Lecco è famoso tra i praticanti della tecnica con il pasturatore per essere davvero ricco di tinche. La tinca è sicuramente una delle specie autoctone più apprezzate per i colori che la contraddistinguono. Inoltre, in condizioni come queste, con l’acqua estremamente limpida, la livrea è particolarmente sgargiante. Le tinche dell’Adda a Lecco sono pesci che possono raggiungere dimensioni notevoli, con esemplari da un chilo e mezzo fino oltre i quattro chili. Pescarla non è però semplice. Si muovono specialmente nella zona alta e soprattutto nel lago, ma è possibile attaccarle in tutti i punti della sponda tra il Lago di Como ed il Lago di Garlate. Ma qual è l’assetto da adottare se l’obiettivo di giornata è lei, la principessa tinca?

Tabella dei Contenuti


COME PESCARE LA TINCA

Sono fondamentalmente due le impostazioni che si possono scegliere: method feeder e cage feeder. Molto dipende però dal livello del lago / fiume, quindi fate molta attenzione a queste veloci linee guida.

METHOD FEEDER

L’opzione più semplice? Si e no. Il method feeder è una tipologia di pasturatore che non richiede particolari difficoltà. È sufficiente far passare il filo all’interno del method feeder, una girella di medie grosse dimensioni ed il finale da 10 – 15 cm. La lenza è pronta. Il vero problema arriva dopo, nelle fasi di pesca o meglio, di recupero. Ma ci arriviamo.

Alcune idee

Per la pesca a method leggero ( 25 / 30 g ), da provare l’abbinamento pellet Robin Red più pellet da innesco dolce alla ciliegia o uva. Per il method pesante ( 50 / 75 g ), terminale 10 cm, pastura alla fragola con innesco popup del 18 alla ciliegia. 

Bellissima tinca presa a method

CAGE FEEDER

In caso di condizioni di acqua molto veloce e poca risposta sul method, la seconda alternativa può essere quella più redditizia. Anche in questo caso montatura abbastanza semplice. Partiamo con un classico moschettone, un piccolo “Quick Stop” in silicone ed una brillatura di almeno una trentina di centimetri. In questo modo eviterete che il corto terminale da circa 20 cm non sia troppo attaccato al pasturatore, con il rischio che si ingarbugli tutto. Diversamente dal method, il pasturatore rilascerà differentemente la pastura, tenendo l’esca leggermente più distante.

Andiamo ora ad analizzare in dettaglio tutto ciò che dovete considerare. Tenete conto che diametri, inneschi, grammature e problematiche varie sono identiche per entrambe le montature.

Problema Gronda

La grande problematica è dettata dalla profondità. Dopo un breve degrado di almeno una decina di metri, ecco la gronda. Nel fiume si passa ad una profondità di circa 5 – 6 metri in breve tempo. Nel lago invece si possono raggiungere anche gli oltre dieci metri di fondo. Pertanto bisogna fare estremamente attenzione nella fase di recupero. Con canne troppo corte si rischierebbe di incagliare amo e pasturatore, mentre utilizzando canne da almeno 13 piedi si aggira il problema. Attenzione però al livello dell’acqua, come detto prima. Se risulta troppo alto, possono essere utili canne di lunghezza maggiore oppure pescare direttamente in acqua con stivaloni / waders.

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Capitolo Grammature

Altra variabile da considerare è la corrente. Ci troviamo nel tratto in cui il Lago di Como termina ed incanala le proprie acque nell’Adda. La corrente è pertanto medio – veloce. Non pensate di andare a pescare con pesi inferiori ai 50 grammi. Sarebbe come pescare a scarroccio. La media, sia per method che cage, è di circa 80 grammi, ma è opportuno essere pronti anche con grammature da 100 o più grammi.

Fili e Terminali

Con la gronda ricca di “cozze” e rocce, rompere il filo è all’ordine del giorno. Per prima cosa utilizzate un mulinello con caricato un buon 0.30 mm. Parlando di terminali invece, vi lasciamo la scelta. Il fluorocarbon è molto più resistente per la presenza di incagli. Le tinche se hanno fame, mangiano senza farsi grossi problemi. Nella vostra scatola dei terminali siate pronti con una gamma di diametri tra 0.20 mm e 0.28 mm, con ami robusti delle misure 6 – 8 – 10.

Inneschi

Cercate la tinca? Lasciate perdere le esche vive. Con la quantità di pesci presenti, non andreste mai in pesca. L’unica scelta è rappresentata da boilies o mini boilies, innescate preferibilmente con la baionetta. Esche dure che permettono di selezionare le catture e soprattutto la taglia. il gusto non è fondamentale, anche se è preferibile un aroma dolce, mentre i colori sono insostituibili: arancio e rosso. Questo vogliono vedere le tinche. Potrete provare altre colorazioni, ma non le catturerete. Provare per credere.

Tinca di Lecco presa da Ale

Pastura

Ci troviamo in un posto in cui il “salato” va di moda. I tanti pescatori a bolognesi tendono a buttare quintali di pastura al formaggio e crisalide, motivo per cui tutti i pesci sono abituati a questa aromatizzazione. Non bisogna però dimenticare che la tinca è un ciprinide che ama molto il dolce ed in particolare l’aroma alla fragola. Per cercare di trovare una sorta di via di mezzo, se avete voglia anche di provare, i consigli di chi frequenta assiduamente il luogo sono di provare l’agrodolce. Una soluzione che può regalare interessanti soddisfazioni. Per quanto riguarda il colore, il rosso o il rosato sono d’obbligo.

Se pescate a method il consiglio è di utilizzare una pastura abbastanza “pongosa”, molto legante, che possa resistere bene sul pasturatore. Questo perché la profondità e la corrente potrebbero andare ad influire sullo scioglimento e la durata. Importante quindi che abbia una durata tra i 20 e 30 minuti una volta in acqua. La tinca è un pesce che potremmo definire lento nei movimenti. Ci mette un po’ ad entrare in pastura e ha bisogno di tempo prima di andare a mangiare la pastura e l’esca.

Rilascio di uno splendido esemplare di Tinca

Azione di pesca

Pescando a method feeder effettuate delle sessioni da circa una ventina di minuti. Un po’ più corte invece con il cage feeder, non oltre quindici minuti. La zona di pesca normalmente è poco più in fuori della gronda, zona in cui normalmente le tinche tendono a stazionare. Evitate di stare troppo corti per non incagliare o troppo lunghi. In base alla stabilità del pasturatore con la corrente, sarete voi a capire se vi troverete ad una distanza eccessiva.

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CONCLUSIONI

Queste sono delle veloci linee guida per tentare le tinche dell’Adda a Lecco. Abbiate pazienza e provate più volte anche in caso di insuccesso. La principessa del lago non è facile da insidiare, ma con un po’ di costanza riuscirete a capire cosa vogliono esattamente. E nel caso vi mancasse qualcosa, ricordatevi che a Cantù può darvi tutti consigli e il necessario Emanuele di Carpe Diem Pesca Sport.

Carpe Diem negozio di pesca a Cantù

Tinca presa da Emanuele

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