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Feeder a Scarroccio – FishingDays | LIVE

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Una delle puntate con maggiore interesse nell’ambito del feeder durante la quarantena fu quella riguardante la pesca a feeder a scarroccio. Una diretta che avevamo organizzato insieme all’amico Raffaele Mapelli, grande esperto di pesca in fiume e sopratutto di questa particolare tecnica.

Ed allora perchè non sfruttare l’invito di “Zubo” per mettere in pratica gli insegnamenti della diretta di quarantena?

Lo Scarroccio

Che significa scarrocciare? Semplicemente vuol dire lanciare un pasturatore leggero in corrente molto sostenuta e lasciare che venga trascinato verso valle. In pratica è una sorta di passata, senza galleggiante.

Si tratta di una pesca molto dinamica e divertente quando c’è una forte attività dei pesci. Si può praticare in tutti i fiumi, con tutte le specie ittiche. In più, diversamente dal classico feeder, si effettua con tre ami.

feeder_scarroccio_fishingday_4La Pesca a Camolera

Tre ami ed un piombo terminale altro non è che la classica pesca a camolera. Una tecnica antica, utilizzata sopratutto nella ricerca dei temoli nelle vallate alpine. Non a caso questa versione del feeder a scarroccio non si può praticare tutto l’anno, ma solamente quando il temolo è aperto. Pertanto, sappiate che dovete conoscere molto bene i regolamenti dei posti che andate ad affrontare.

Quali Specie

Barbi, cavedani, pighi e scardole sono le specie che si possono insidiare maggiormente nei fiumi del Nord Italia con questa tecnica. Non mancano però le sorprese, come tinche, temoli ed addirittura trote, che esse siano fario, iridee o marmorate.

Dove Praticarla

Detto che non in tutti i fiumi si può praticare per particolari restrizioni, il feeder a scarroccio è una tecnica da svolgere principalmente sui raschi e in zone senza particolari incagli. Questo perchè nel periodo estivo molte specie preferiscono spostarsi in ambienti con fondali ghiaiosi, con acqua più fresca ed ossigenata.

Attrezzatura

Prima regola: restate leggeri. Spesso lo spot giusto si trova a diversi minuti di camminata dall’auto. Per la pesca a camolera, non si utilizza la pastura in quanto le esche sono finte moschette. Nella versione a feeder invece la pastura è fondamentale, così come i bigattini. La prima ci garantisce un fondo di richiamo, mentre i secondi servono per la continua ricarica del pasturatore. Considerando i posti in cui andrete, valutate bene il quantitativo giusto.

Cosa portarci? Partiamo dal guadino. Molto dipende dal posto in cui si va. Nel nostro la pescata si è svolta in fiume con gli waders, pertanto è consigliato l’utilizzo dei corti guadini da spinning. Pescando da riva si consiglia un robusto manico di guadino, con rete gommata a maglie larghe.

feeder_scarroccio_6Per quanto riguarda le canne, più lunghe sono, meglio è. Si parte da una lunghezza di 13′ (3.90 mt), ma la misura ideale è la 14′ (4.20 mt). Queste lunghezze ci permettono di gestire lenze lunghe a lunga distanza. Importante anche l’azione della canna. Sempre meglio che abbia un casting potente, fino a 150 grammi ed azione progressiva di punta, con molta schiena. Il motivo? Con la corrente sostenuta e pesci che possono raggiungere pesi importanti, ci serve qualcosa che contrasti tutta questa combinazione di forze.

Per concludere, è sufficiente un borsone con pastura, pasturatori, secchi, fili ed ami. Il resto è superfluo.

La Lenza

Il consiglio di Raffaele è quello di costruirsi la propria montatura a casa. Non parliamo di niente di particolare. La lenza madre la andremo a collegare allo spezzone terminale del diametro di 0.28 – 0.30 mm, se non anche di più in base alla taglia dei pesci presenti.

In fondo allo spezzone andremo ad apporre un moschettone a cui si attaccherà il pasturatore. Nella lenza a tre, gli ami verranno posizionati in questa maniera: 30 cm da pasturatore – posizione centrale e 50 cm dalla girella di connessione tra lenza madre e spezzone di terminale.

feeder_scarroccio_fishingday_3Infine per quanto riguarda gli ami, avranno un bracciolo abbastanza corto ed anche in questo caso la scelta della misura dipenderà dai pesci che andremo a catturare. Per i barbi dell’Adda, è opportuno utilizzare ami robusti, che non si aprano. Occhiellati o palettati, poco importa. La scelta sarà a discrezione del pescatore.

Pasturatori

I pasturatori scelti sono sempre quelli da bigattino, con piombo in posizione inferiore. In questo modo il pasturatore salterà sul fondo con il piombo, rimanendo sempre nella medesima posizione. Su una corrente da 150 grammi circa, come quella di questa uscita, abbiamo scelto grammature da 20 a 30 grammi.

feeder_scarroccio_fishingday_2Più è leggero il pasturatore, più sarà naturale lo spostamento della lenza con le esche.

In Pesca

Come vedete, è una pesca davvero minimal, come molte altre di cui abbiamo parlato negli scorsi FishingDay. Ora il vero problema è armarsi di buon braccio, perchè è una pesca decisamente fisica.

feeder_scarroccio_fishingdayUtilizzando lenze così lunghe, è preferibile lanciare con un lancio laterale. Ecco perchè le canne devono essere robuste. Basta poco per rompere il vettino. Il lancio deve avvenire sempre a monte, in modo che  la lenza entri in pesca nell’area pasturata. Una volta lanciata, la canna si può tenere in mano, ma è più comodo appoggiarla sui pali.

feeder_scarroccio_fishingday_5La passata non ha una lunga durata, parliamo mediamente tra 30 e 50 secondi, in base a quanto si scende. Le mangiate sono molteplici. Possono essere violente, con la canna che si piega di colpo oppure possono esserci delle starate.

Che dire ora, provate e divertitevi!

SCARROCCIAMO…A FEEDER!

Andiamo a scoprire un fantastico itinerario lombardo, e i segreti della pesca a feeder a "scaroccio"…#FishingDay Con Raffaele Zubo Mapelli

Pubblicato da Fishingmania su Sabato 27 giugno 2020

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