Slow pitch invernale

Canna da slow picth invernale

Lo slow pitch in generale, è una technica di pesca relativamente recente e nata in Giappone. A tutti gli effetti è un evoluzione del vertical jigging ma, con un approccio più lento e preciso. Questa tecnica di pesca, possiamo dire che è tutta una questione di ritmo, un continuo lento recupero intervallato da pause e ripartenze. 

Lo slow pitch praticato in inverno è una delle tecniche più appaganti e misteriose che possiamo praticare nelle acque del mediterraneo. Questo perchè,  pescando con blatte di dimensioni non troppo generose abbiamo la possibilità nei periodi di acqua più fredda (e non solo) di catturare prede alquanto diverse e strane. 

L’abbassarsi repentino delle temperature, porta ad avere una scarsità di nutrimento nelle acque e, molti pesci grufolatori si trovano costretti ad arricchire la propria dieta cacciando piccoli pesci e diventando così anch’essi dei predatori. Si crea così una “nuova” catena alimentare dove, molte più specie sono in competizione tra loro. In questa situazione anche i predatori più schivi, che durante l’estate faticano ad essere ingannati dalle nostre esche metalliche, diventano più aggressivi rendendo quindi la nostra battuta di pesca molto divertente. 

Insomma, possiamo dire che questo periodo dell’anno è come: “una scatola di cioccolatini, non sai mai quello che ti capita!” 

Durante la nostra sessione di pesca possiamo imbatterci in: gallinelle, sparidi di ogni genere, spigole, piccoli squali e in molti altre specie ancora e tra queste, molto spesso si nasconde il grande trofeo e la cattura da sogno. 

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Qual’è la combo giusta per questa pesca?

Sembrerà strano ma la prima considerazione da fare è sulla canna. Quando andiamo ad acquistarne una per questa tecnica, infatti,  dobbiamo tenere bene in considerazione la cosiddetta azione. 

Questo perchè,  la canna ha una sola funzione ed è quella di imprimere il movimento corretto alle esche sfruttando appunto, la risposta più o meno veloce del fusto alla contrazione data dal peso del nostro jig.  Mentre per quanto riguarda la ferrata, a cui siamo abituati, non è così importante come si pensi. 

Molto importante nella scelta, quindi, è sapere che jig andremo ad utilizzare. Possiamo però dare delle indicazioni di combo dalla più leggera alla più pesante: 

  • Leggera: Hart toro ultra slow jig che come si evince dal nome, ha un’azione più lenta per poter pescare con sensibilità e precisione in acque poco profonde e con blatte di taglia piccola.
  • Media: Hart bloody brazil slow jig, una canna un pò più reattiva nel movimento che si può usare un po’ ovunque.
  • Pesante: Hart bloody power jig che utilizzo per i carichi più pesanti.

 Che mulinelli usare?

Parliamo ora dei mulinelli. Essendo l’attrezzo che compie lo sforzo maggiore, è vivamente consigliato di non lesinare un centesimo nell’acquisto. Un buon mulinello, farà la differenza quando ci troveremo a combattere con il “pescione”, prede che presentano una smisurata potenza e metteranno a dura prova la nostra attrezzatura.

Ad una canna leggera possiamo quindi abbinare un buon mulinello a bobina fissa di misura 4000 ( Zemtax di casa Hart ) o un rotante leggero come (uno da casting con recupero lento).

In una combo media, possiamo abbinare un buon rotante low profile come l’Hart Acid, oppure tenendo conto di catture di maggiore taglia, dobbiamo prendere in considerazione un rotante dal corpo metallico molto robusto e durevole come l’Hart Brutal GP.

 

Per Fishingmania: Mirko Fornaro di Fishproject

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